No, non è il sostituto del Fluent Design, ma è il nome dell’ideologia dietro la rivoluzione nel design di Microsoft, che porterà l’azienda a evolversi nel corso dei prossimi anni.
Open design, il futuro di Microsoft
Fluent Design ovunque
Microsoft ha vissuto una vera e propria rivoluzione negli ultimi anni, spinta anche dalle idee innovative e spesso controverse di Satya Nadella. Tale rivoluzione riguarda anche il design e l’ideologia dietro ogni prodotto – hardware e software – del colosso di Redmond. Il Fluent Design system è stato annunciato due anni fa, durante la conferenza BUILD 2017, ed è in costante evoluzione; l’abbiamo visto introdotto in tantissime aree e applicazioni di Windows 10. Microsoft, tuttavia, ha capito un’importante lezione dal fallimento di Windows Phone, espressa dalle parole di Albert Shum, capo del team che lavora sul design di Windows:
[…] per avere un ottimo linguaggio di design, non può essere limitato a un solo prodotto.
La sfida dell’azienda diventa, quindi, quella di estendere il Fluent Design a tutti i propri prodotti, utilizzati da miliardi di persone anche su piattaforme diverse da Windows.
Cambio di mentalità
Rispetto a 10 anni fa, Microsoft è un’azienda completamente diversa sotto tanti punti di vista. Il cambiamento più grande, però, risulta essere quello nel rapporto tra i vari team che lavorano alle centinaia di prodotti, spesso in contrasto e lotta tra di loro in passato. Ora, invece, tutti i team lavorano coordinati e possono riutilizzare il codice tra di loro, creando maggiore coerenza grafica nei diversi prodotti. Inoltre, i designer ora lavorano su più prodotti alla volta, invece che su uno solo: per esempio, lo stesso designer può lavorare allo stile di un controller Xbox e al design di un Surface.
La trasformazione di Microsoft si è vista anche sulla frequenza di sviluppo di dispositivi e software. Google e tante altre startup minano continuamente i diversi business dell’azienda di Satya Nadella e aspettare anni per poter rilasciare un aggiornamento significa rimanere indietro. Anche se questo significa rilasciare prodotti che falliranno, perché non all’altezza o perché troppo acerbi, l’azienda è anche pronta ad accettare il fallimento molto più in fretta e a piallare ciò che non funziona.
Prodotti migliori in futuro
L’obiettivo finale di questo cambiamento di mentalità è la realizzazione di un ecosistema che sembri davvero creato da un’unica azienda, con hardware e software che vanno di pari passo. Un’impresa che impiegherà diversi anni, considerata la dimensione di Microsoft – parliamo di oltre 100’000 dipendenti e centinaia di prodotti diversi.
Pensate che l’approccio di Microsoft funzionerà? Avremo davvero una sinergia “alla Apple” nei prossimi prodotti di Microsoft? Fateci sapere la vostra opinione a riguardo nei commenti.
Articolo di Windows Blog Italia
Fonte | The Verge