Dopo aver provato l’HiBook, da diverse settimane stiamo affiancando un Chuwi Hi10 Pro al nostro Surface: si tratta di un convertibile 2 in 1 caratterizzato dal prezzo democratico, dalle buone prestazioni e dal dual boot di Windows 10 e Remix OS, basato su Android.
Esteticamente identico all’HiBook, sostanzialmente Chuwi Hi10 Pro si differenzia per il supporto alla penna, venduta separatamente.
Ciò che leggerete di seguito è frutto di un’esperienza d’uso come tablet per l’intrattenimento (avendo già il Surface per lavorare), ma le sue prestazioni consentono all’Hi10 Pro di sostituire al 100 % un vero PC per la maggior parte degli utenti medi, che usano il PC per navigare, giocherellare e scrivere qualche documento.
Confezione
La confezione include il tablet e un caricatore da muro con cavo rimovibile USB Type-C (davvero corto – ne compreremo uno più lungo).
Design
L’Hi10 Pro ha davvero un bell’aspetto, decisamente premium, nonostante il prezzo inferiore ai 250 €. Largo 26,18, lungo 16,73 e spesso soltanto 0,85 cm (meno della maggior parte degli smartphone in circolazione), pesa 562 grammi: è compatto, solido e dal giusto peso.
La scocca, nonostante il prezzo democratico del tablet, è in alluminio ed è contornata da due bordini rifiniti a specchio, un vero tocco di classe. Dobbiamo ammettere che la finitura superficiale non è resistentissima ai graffi: nonostante siamo meticolosissimi nei confronti dei nostri device, in poco tempo ne abbiamo collezionati un paio.
Display
Contraddittoria è la nostra esperienza con il display IPS da 10,1 pollici in formato 16:10. Nonostante abbia un’eccellente risoluzione Full HD WUXGA di 1920 x 1200 pixel, tutta questa definizione è letteralmente rovinata dalla riflettività del pannello e dall’assenza del trattamento oleofobico contro le ditate.
La luminosità è nella media ma, per il problema citato poco prima, risulta quasi impossibile usarlo all’aperto. Chuwi Hi10 Pro è invece perfetto per un uso indoor, meglio ancora se con luci soffuse. Promosso anche l’angolo di visualizzazione, decisamente ampio.
La precisione di risposta del touch non è ai massimi livelli e peggiora nella fascia di 5-10 mm dalla cornice: in ogni caso non si tratta di nulla di grave, il tablet è comunque usabile.
Sulla cornice del display non manca il tasto soft touch di Windows, nella stessa posizione di quello del Surface Pro 3, anche se senza feedback vibrante, e un comodissimo LED arancione che si illumina in fase di accensione e quando il Chuwi è in carica; abbiamo molto apprezzato la scelta della tonalità del LED, in quanto non è per nulla fastidioso quando lasciato in carica di notte.
Chuwi HiPen H2
Chuwi HiPen H2 è interamente in alluminio verniciato di nero; sul tappo ha la porta di ricarica Micro-USB; non ha pulsanti, se non quello per accenderla e spegnerla, posizionato sul fermaglio: è in plastica traslucida che s’illumina di blu o di rosso in base alla modalità (uso, ricarica, ecc.).
La punta è in metallo plastificato: inizialmente offriva un piacevole attrito (che favorisce la precisione), ma dopo poche ore di utilizzo il sottile rivestimento polimerico si è consumato lasciando spazio ad una più scivolosa punta metallica arrotondata (non sembra graffiare il display).
La penna Chuwi HiPen H2 non supporta il rilevamento della pressione e spesso non registra l’input (interrompendo il tratto): anche se, in seguito alla perdita del rivestimento plastico, la situazione è migliorata. Nel complesso non è minimamente paragonabile alla penna Surface.
Porte, tasti e connettività
Oltre al già citato tasto di Windows, sul lato superiore si trova il bilanciere del volume e il tasto di accensione: hanno una buona risposta e sembrano robusti.
Sul lato sinistro, invece, ci sono l’ingresso da 3,5 mm per il jack audio, una porta Micro HDMI, il microfono, una porta Micro-USB, una USB Type-C e un lettore di Micro-SD. Tramite quest’ultimo potrete ampliare ulteriormente la memoria del tablet e, grazie a Windows 10, anche installare ancora più app e giochi.
La ricarica avviene tramite USB Type-C, che può essere usata, insieme alla Micro-USB, per l’USB OTG tramite appositi adattatori.
Per quanto riguarda le antenne, sono installate quella Bluetooth 4.0 per usare mouse e tastiere senza fili, e il Wi-Fi 802.11 b/g/n: quest’ultimo risulta circa un 5-10 % più debole di quello del nostro Lumia 830, che a varie stanze di distanza dal router riesce ancora a collegarsi, a differenza del Chuwi.
Processore, memoria e prestazioni
Chuwi Hi10 Pro è equipaggiato con la CPU Intel Cherry Trail Z8300 Quad core da 1,44 GHz (64-Bit), da una scheda grafica Intel HD di ottava generazione, da ben 4 GB di RAM Single-Channel LPDDR3 e da un disco allo stato solido eMMC da ben 64 GB; di questi, nella partizione di Windows 10 risultano a disposizione circa 32 GB liberi, 8 GB, invece, sono disponibili nella partizione Remix OS.
Nell’uso quotidiano che ne abbiamo fatto, abbiamo trovato decisamente più fluido il sistema Remix OS, che con queste caratteristiche hardware va davvero fortissimo: l’avvio di app come Facebook, Messenger e Instagram è praticamente immediato. Vistosamente più lente, le stesse app (tranne Instagram, disponibile solo per Mobile), risultano se si passa a Windows 10: ma questo dipende soprattutto dal fatto che si tratta di port di app per iOS, mal ottimizzate per il sistema Microsoft. L’avvio di app di sistema (Meteo, Notizie, ecc.) impiega dai 2 ai 4 secondi in più rispetto al nostro Surface Pro 3 i5 con 8 GB di RAM: dopotutto non è male.
Dobbiamo dire che convertibili 2 in 1 con questo prezzo e ben 4 GB di RAM sono più rari delle tigri bianche: questo quantitativo di memoria è ottimale per un uso medio sia per svago che per lavoro.
Stesso discorso vale per lo spazio dedicato all’archiviazione: con 64 GB di certo non potrete usare l’Hi10 Pro per conservare le foto delle vacanze, ma comunque non avrete problemi di spazio in fase di aggiornamento, come accade su modelli (anche più costosi) di altre marche con appena 16 GB di memoria (in totale!).
Autonomia e surriscaldamento
L’Hi10 Pro ospita al suo interno una batteria da 6500 mAh: con il nostro utilizzo l’abbiamo dovuto caricare ogni due giorni lasciandolo sempre acceso con Windows, e ogni tre o quattro giorni con Remix OS in esecuzione. In generale siamo molto soddisfatti dell’autonomia, uno degli aspetti più forti di questo Chuwi, anche grazie al processore molto efficiente, alla memoria flash e all’assenza di ventole. E proprio le ventole sono assolutamente inutili, in quanto la temperatura massima che siamo riusciti a fargli raggiungere non era assolutamente fastidiosa al tatto.
Fotocamere
Chuwi Hi10 Pro è equipaggiato con due fotocamere, una principale da 2 MP e una frontale da 2 MP, il minimo per qualche video chiamata.
Consentono di utilizzare Skype e altre app per video chiamate VoIP: la risoluzione da 2 MP è sufficiente, e l’unico problema che abbiamo riscontrato riguarda l’immagine troppo zoommata che vi costringerà ad allontanare notevolmente il tablet dal viso, per inquadrarlo tutto.
Remix OS
Abbiamo già parlato di Remix OS: si tratta di una versione di Android ottimizzata per l’uso su tablet e PC. Ha il Play Store e consente di installare tutte le app disponibili per gli smartphone Android. Le impostazioni e gli interruttori rapidi di sistema non sono molto intuitivi per chi già conosce la versione stock di Android, ma sono essenziali e ridotti al minimo. In compenso l’interfaccia è coerente e, grazie all’ottimo hardware e alla totale assenza di personalizzazioni da parte del produttore, risulta essere molto scattante, così come le app – meglio ottimizzate di quelle di Microsoft per i sistemi Windows.
Abbiamo installato alcune app Microsoft e funzionano tutte davvero molto bene: peccato per l’impossibilità di installare Cortana in italiano (non ancora disponibile).
Ciò che sicuramente ci è piaciuto di più di Remix OS è la gestione eccellente delle notifiche (non ne perde una!), l’integrazione di Facebook Messenger, la disponibilità di un catalogo infinito di app e giochi.
Windows
L’esperienza utente su Windows 10 non è proprio fast and fluid – come avrebbe detto Microsoft ai tempi del Metro-Design. Il sistema rimane comunque prestante come la media dei classici PC da centro commerciale (insomma, c’è molto di peggio) e poi, rispetto a Remix OS, l’ambiente di lavoro risulta decisamente più familiare e produttivo.
Peccato per i problemi della penna: sarebbe stata perfetta per prendere appunti in mobilità con Windows Ink di Windows 10 Anniversary Update. Per il resto l’interfaccia è abbastanza a misura di dito, tranne qualche pulsantino, un po’ troppo piccolo da cliccare, e le novità di Anniversary Update addolciscono il tutto.
Tastiera
La tastiera per il Chuwi Hi10 Pro è venduta separatamente a meno di 30 €. Elegante e rifinita come il tablet, è in grado di trasformarlo in un vero e proprio PC per la produttività. Non è retroilluminata e non include batterie ausiliarie, ma ai due lati offre due porte USB 2.0 standard.
L’unico problema di questa tastiera riguarda l’assenza dei classici tasti con lettere accentate italiane: non essendo un prodotto distribuito ufficialmente in Italia, dovremo accontentarci di un layout internazionale. Ovviamente, impostando da Windows la tastiera italiana, troverete comunque tutte le lettere accentate al solito posto: digitando senza guardare la tastiera non avrete problemi.
Conclusioni
Chuwi Hi10 Pro, come avrete capito, è un convertibile 2 in 1 dall’ottimo rapporto qualità prezzo. Tra i punti di forza annoveriamo sicuramente le dimensioni compatte, la risoluzione dello schermo, i 4 GB di RAM e l’autonomia. Peccato per la riflessività dello vetro del display e per l’assenza di una porta USB intera direttamente sul tablet.
Inoltre, almeno per il momento, il produttore non ha una vera e propria pagina dedicata al download di driver e aggiornamenti: il tutto è reperibile solamente tramite il forum di assistenza – speriamo che si organizzino meglio!
Potete acquistare Chuwi Hi10 Pro dal link in fondo all’articolo ad un prezzo inferiore ai 250 €. Che ne pensate?
Articolo di Windows Blog Italia