Da diverse settimane stiamo affiancando un Chuwi HiBook al nostro Surface: si tratta di un convertibile 2 in 1 caratterizzato dal prezzo democratico, dalle ottime prestazioni e dal dual boot di Windows 10 e Android 5.1 Lollipop.
Come vi racconteremo nel corso della recensione, Chuwi HiBook ha il miglior rapporto prestazioni/prezzo della sua categoria. Ciò che leggerete di seguito è frutto di un’esperienza d’uso come tablet per l’intrattenimento (avendo già il Surface per lavorare), ma le sue prestazioni consentono all’HiBook di sostituire al 100 % un vero PC per la maggior parte degli utenti medi, che usano il PC per navigare, giocherellare e scrivere qualche documento.
Confezione
La confezione include il tablet e un caricatore da muro con cavo rimovibile USB Type-C (davvero corto – ne compreremo uno più lungo).
Design
L’HiBook ha davvero un bell’aspetto, decisamente premium, nonostante il prezzo inferiore ai 200 €. Largo 26,20, lungo 16,75 e spesso soltanto 0,88 cm (meno della maggior parte degli smartphone in circolazione), pesa 522 grammi: è compatto, solido e dal giusto peso.
La scocca, nonostante il costo irrisorio del tablet, è in alluminio ed è contornata da due bordini rifiniti a specchio, un vero tocco di classe. Dobbiamo ammettere che la finitura superficiale non è resistentissima ai graffi: nonostante siamo meticolosissimi nei confronti dei nostri device, in poco tempo ne abbiamo collezionati un paio.
Display
Contraddittoria è la nostra esperienza con il display IPS da 10,1 pollici in formato 16:10. Nonostante abbia un’eccellente risoluzione Full HD WUXGA di 1920 x 1200 pixel, tutta questa definizione è letteralmente rovinata dalla riflettività del pannello e dall’assenza del trattamento oleofobico contro le ditate.
La luminosità è nella media ma, per il problema citato poco prima, risulta quasi impossibile usarlo all’aperto. Chuwi HiBook è invece perfetto per un uso indoor, meglio ancora se con luci soffuse. Promosso anche l’angolo di visualizzazione, decisamente ampio.
L’HiBook non può essere usato con penne, ma solo con il tocco: la precisione di risposta non è ai massimi livelli e peggiora nella fascia di 5-10 mm dalla cornice: in ogni caso non si tratta di nulla di grave, il tablet è comunque usabile.
Sulla cornice del display non manca il tasto soft touch di Windows, nella stessa posizione di quello del Surface Pro 3, anche se senza feedback vibrante, e un comodissimo LED arancione che si illumina in fase di accensione e quando il Chuwi è in carica; abbiamo molto apprezzato la scelta della tonalità del LED, in quanto non è per nulla fastidioso quando lasciato in carica di notte.
Porte, tasti e connettività
Oltre al già citato tasto di Windows, sul lato superiore si trova il bilanciere del volume e il tasto di accensione: hanno una buona risposta e sembrano robusti.
Sul lato sinistro, invece, ci sono l’ingresso da 3,5 mm per il jack audio, una porta Micro HDMI, il microfono, una porta Micro-USB, una USB Type-C e un lettore di Micro-SD. Tramite quest’ultima potrete ampliare ulteriormente la memoria del tablet e, grazie a Windows 10, anche installare ancora più app e giochi.
La ricarica avviene tramite USB Type-C, che può essere usata, insieme alla Micro-USB, per l’USB OTG tramite appositi adattatori.
Per quanto riguarda le antenne, sono installate quella Bluetooth 4.0 per usare mouse e tastiere senza fili, e il Wi-Fi 802.11 b/g/n: quest’ultimo risulta circa un 5-10 % più debole di quello del nostro Lumia 830, che a varie stanze di distanza dal router riesce ancora a collegarsi, a differenza del Chuwi.
Processore, memoria e prestazioni
Chuwi HiBook è equipaggiato con la CPU Intel Cherry Trail Z8300 Quad core da 1,44 GHz (64-Bit), da una scheda grafica Intel HD di ottava generazione, da ben 4 GB di RAM Single-Channel LPDDR3 e da un disco allo stato solido eMMC da ben 64 GB; di questi, nella partizione di Windows 10 risultano a disposizione circa 32 GB liberi, 8 GB, invece, sono disponibili nella partizione Android.
Nell’uso quotidiano che ne abbiamo fatto, abbiamo trovato decisamente più fluido il sistema Android, che con queste caratteristiche hardware va davvero fortissimo: l’avvio di app come Facebook, Messenger e Instagram è praticamente immediato. Vistosamente più lente, le stesse app (tranne Instagram, disponibile solo per Mobile), risultano se si passa a Windows 10: ma questo dipende soprattutto dal fatto che si tratta di port di app per iOS, mal ottimizzate per il sistema Microsoft. L’avvio di app di sistema (Meteo, Notizie, ecc.) impiega dai 2 ai 4 secondi in più rispetto al nostro Surface Pro 3 i5 con 8 GB di RAM: dopotutto non è male.
Dobbiamo dire che convertibili 2 in 1 con questo prezzo e ben 4 GB di RAM sono più rari delle tigri bianche: questo quantitativo di memoria è ottimale per un uso medio sia per svago che per lavoro.
Stesso discorso vale per lo spazio dedicato all’archiviazione: con 64 GB di certo non potrete usare l’HiBook per conservare le foto delle vacanze, ma comunque non avrete problemi di spazio in fase di aggiornamento, come accade su modelli (anche più costosi) di altre marche con appena 16 GB di memoria (in totale!).
Autonomia e surriscaldamento
L’HiBook ospita al suo interno una batteria da 6600 mAh: con il nostro utilizzo l’abbiamo dovuto caricare ogni due giorni lasciandolo sempre acceso con Windows, e ogni tre o quattro giorni con Android in esecuzione. In generale siamo molto soddisfatti dell’autonomia, uno degli aspetti più forti di questo Chuwi, anche grazie al processore molto efficiente, alla memoria flash e all’assenza di ventole. E proprio le ventole sono assolutamente inutili, in quanto la temperatura massima che siamo riusciti a fargli raggiungere non era assolutamente fastidiosa al tatto – e considerate che l’abbiamo testato a fine giugno.
Fotocamere
Chuwi HiBook è equipaggiato con due fotocamere, una principale da 5 MP e una frontale da 2 MP, il necessario per qualche video chiamata.
La fotocamera principale scatta fotografie a 2560 x 1440 pixel, e può registrare video in Full HD (1920 x 1080 pixel) a 30 FPS; la qualità non è paragonabile a quella di uno smartphone, ma comunque fa il suo dovere (in particolare con molta luce). Abbiamo notato la formazione di polvere all’interno del modulo della fotocamera già dopo la prima settimana di utilizzo – peccato.
La fotocamera frontale, invece, consente di utilizzare Skype e altre app per video chiamate VoIP: la risoluzione da 3 MP è sufficiente, e l’unico problema che abbiamo riscontrato riguarda l’immagine troppo zoommata che vi costringerà ad allontanare notevolmente il tablet dal viso, per inquadrarlo tutto.
Android
Era parecchio che non provavamo device con a bordo Android e dobbiamo ammettere che, sebbene quella installata non sia l’ultima versione, abbiamo preso confidenza in pochissimo tempo. Le impostazioni non sono tantissime e in pochi minuti si riusciranno a terminare tutte le configurazioni necessarie. Grazie all’ottimo hardware e alla totale assenza di pesanti personalizzazioni da parte del produttore, Android risulta essere molto scattante, così come le app – meglio ottimizzate di quelle di Microsoft per i sistemi Windows.
Abbiamo installato alcune app Microsoft e funzionano tutte davvero molto bene: peccato per l’impossibilità di installare Cortana e per Outlook, che restituisce un errore in fase di accesso, restando inutilizzabile (magari è solo un problema di account) – ma per fortuna per la produttività c’è la controparte Windows 10.
Tra le pochissime personalizzazioni troviamo anche un comodissimo collegamento rapido che permette di riavviare il sistema con Windows 10. Lo stesso, che avvia Android, è presente sul desktop di Windows come collegamento.
Ciò che sicuramente ci è piaciuto di più di Android è la gestione eccellente delle notifiche (non ne perde una!), l’integrazione di Facebook Messenger, la disponibilità di un catalogo infinito di app e giochi.
Windows
L’esperienza utente su Windows 10 non è proprio fast and fluid – come avrebbe detto Microsoft ai tempi del Metro-Design. Il sistema rimane comunque prestante come la media dei classici PC da centro commerciale (insomma, c’è molto di peggio) e poi, rispetto ad Android, l’ambiente di lavoro risulta decisamente più familiare e produttivo.
L’abbiamo testato con Windows 10 Anniversary Update e abbiamo sentito la mancanza della penna, che sarebbe stata una carta vincente con la recente introduzione dei nuovi strumenti di digital inking – peccato. Per il resto l’interfaccia è abbastanza a misura di dito, tranne qualche pulsantino, un po’ troppo piccolo da cliccare, e le novità di Anniversary Update addolciscono il tutto.
Tastiera
La tastiera per il Chuwi HiBook è venduta separatamente a meno di 30 €. Elegante e rifinita come il tablet, è in grado di trasformarlo in un vero e proprio PC per la produttività. Non è retroilluminata e non include batterie ausiliarie, ma ai due lati offre due porte USB 2.0 standard.
L’unico problema di questa tastiera riguarda l’assenza dei classici tasti con lettere accentate italiane: non essendo un prodotto distribuito ufficialmente in Italia, dovremo accontentarci di un layout internazionale. Ovviamente, impostando da Windows la tastiera italiana, troverete comunque tutte le lettere accentate al solito posto: digitando senza guardare la tastiera non avrete problemi.
Conclusioni
Chuwi HiBook, come avrete capito, è un convertibile 2 in 1 dall’ottimo rapporto qualità prezzo: vi sfidiamo a trovare un altro tablet con le stesse caratteristiche ad un prezzo inferiore! Tra i punti di forza annoveriamo sicuramente le dimensioni compatte, la risoluzione dello schermo, i 4 GB di RAM e l’autonomia. Peccato per la riflessività dello vetro del display e per l’assenza di una porta USB intera direttamente sul tablet.
Inoltre, almeno per il momento, il produttore non ha una vera e propria pagina dedicata al download di driver e aggiornamenti: il tutto è reperibile solamente tramite il forum di assistenza – speriamo che si organizzino meglio!
Potete acquistare Chuwi HiBook dal link in fondo all’articolo ad un prezzo (che varia spesso) inferiore ai 200 €. Che ne pensate?
Articolo di Windows Blog Italia